Il 24 e 25 maggio si è svolta la terza edizione di WHYMCA: la “Mobile Developer Conference” italiana. WHYMCA, con la sua conference annuale e i suoi hackathon è sicuramente un punto di riferimento per tutta la comunità italiana di sviluppatori mobile. L’edizione 2012, tenutasi a Bologna, è stata sponsorizzata da Microsoft, Nokia, Blackberry e PayPal ed è stata caratterizzata da una ricca agenda di “talk” tecnici focalizzati su diverse tematiche: android, ios, windows 8 e crossplatform.
Di seguito la cronaca del nostro Luca sul primo giorno dell’evento:
La conferenza si apre con una sessione plenaria, in cui vengono introdotti i temi dei vari talk che si terranno durante la giornata e, inoltre, gli sponsor tecnici dell’evento si presentano alla platea.
In questa fase, Microsoft monopolizza la nostra attenzione con una demo del nuovo Windows 8 e con l’offerta di uno smartphone Nokia a tutti gli sviluppatori interessati allo sviluppo di applicazioni windows mobile. Pare chiaro che Microsoft sta lavorando energicamente per recuperare terreno su ios e Android ed a nostro parere le premesse viste con il nuovo sistema operativo e la sua interfaccia Metro sono più che buone.
Vista l’ampia offerta di argomenti, io e il collega Patrick, decidiamo di dividerci seguendo i filoni Android e, nel mio caso, Crossplatform.
Il primo speech della parallela crossplatform è tenuto da Luciano Colosio , software architect di “Save the mom“, un interessante family planner multipiattaforma che è stato recensito a livello nazionale dalla rivista wired e dal sito web Style.it.
L’argomento trattato è molto interessante e riguarda i tool per lo sviluppo di applicazioni crossplatform che promettono di fardiventare tutti gli sviluppatori dei “ninja delle mobile apps in pochi minuti”.
Durante la presentazione, Luciano espone la sua esperienza nello sviluppo dell’applicazione Save the mom: partendo da conoscenze tecniche legate al mondo web e volendo distribuire la propria applicazione sulle varie piattaforme mobile esistenti, decide di affidarsi ad un tool di sviluppo crossplatform.
Evidentemente questi strumenti offrono dei notevoli vantaggi: consentono di raggiungere risultati soddisfacenti in poco tempo, sono facili da utilizzare, sono estendibili tramite dei plugins e oltre tutto consentono di contenere i costi in nome della fatidica “write once run everywhere”.
Sarà proprio così?!
Emergono infatti dalla discussione degli elementi negativi: l’overhead si impenna, la possibilità di accedere alle funzionalità native degli smartphone è limitata, ci sono difficoltà nel debug del codice, l’interfaccia grafica varia molto da OS a OS e si tende ad infarcire il codice di if condizionanti alla piattaforma.
Insomma abbiamo proprio bisogno di questi tool?! Forse no, Luciano infatti ci parla di un “ritorno al passato”, un ritorno al browser, dove l’HTML5 promette supporto ad un set comune di tecnologie su piattaforme diverse e di soluzioni ibride come le applicazioni linkedin e facebook che da scheletri nativi caricano contenuto in html5.
In conclusione è necessario valutare bene il prodotto in termini di complessità ed esigenze, capire se è davvero necessaria un app e in tal caso andare nativi su una determinata piattaforma in modo da massimizzare l’esperienza dell’utente, altrimenti rimanere su una webapp con interfaccia da webapp.
Secondo talk di giornata, riguardante la “android experience”, è stato proposto da Emanuele di Saverio e Guido Parlato entrambi di Frog Design .
Il loro intervento è andato a ripercorrere l’evoluzione di android che da entita’ di rilevanza prettamente tecnologica è diventata in poco tempo una piattaforma in grado di definire una esperienza utente caratterizzata, coerente e anche visivamente raffinata.
Con l’uscita di Android Icecream Sandwich, Google ha rilasciato, per la prima volta, le linee guida per la progettazione dell’interfaccia grafica e durante la presentazione se ne sono analizzati alcuni aspetti salienti: gli impatti sull’usabilità, i vantaggi a livello estetico e la gratificazione dell’utente.
Per avere dei riscontri tangibili, si è andati a vedere come alcune applicazioni si siano trasformate per adattarsi alle nuove linee guida. Ad esempio è stato mostrato come Foursquare abbia spostato la navigation bar dall’alto dello schermo verso il basso per consentirne l’utilizzo tramite il pollice e come abbia ridotto l’utilizzo delle varie bar impilate una sull’altra nella parte alta dello schermo in modo da dare maggior spazio ai contenuti.Ampio spazio è stato dato anche alla “action bar” che per molti è la parte più importante dell’applicazione, ed è stato fatto vedere come la personalizzazione di questa componente sia stato un elemento di successo per alcune applicazioni. Anche le gestures sono state rivisitate dalle linee guida, infatti per IcS la grande novità, in questo campo, riguarda la gesture di “swipe” che consente di migliorare l’usabilità: lo swipe può essere una semplice via per eliminare oggetti e conenuti, è più semplice del tap ed è più semplice dello scrolling dato che il contenuto è paginato.Le sessioni di progettazione dell’interfaccia grafica sono state intervallate da altre parti tecniche dove è stato mostrato il codice necessario per realizzarele applicazioni.
Questa alternanza tra la parte di design grafico e codice pone l’attenzione sulla dualità designer – sviluppatore: solo da una stretta collaborazione tra queste due figure può portare ad ottimi risultati di usabilità e gratificazione dell’utente nell’utilizzo dell’applicazione.
Altro incontro interessante è stato quello con Salvatore Laisa che ha proposto un confronto tra le UI delle tre maggiori piattaforme mobile: iOs, Android e Metro.
Si parte subito da iOs, la piattaforma principe per le applicazioni mobile, e senza dubbio qui le note positive sono molte: l’iphone con iOs ha rivoluzionato il mondo degli smartphone ed ha dettato molti standard, il suo aspetto è molto curato, è luccicante e favillante e non ci sono pulsanti fisici, tutto è touch. Per quanto riguarda i lati negativi, Salvatore pone l’attenzione sullo stile che inizia ad essere un po’ datato, visto che ios infatti è rimasto praticamente identico a se stesso dal giorno del suo debutto nel 2007. Altra nota a sfavore riguarda le app sullo store che iniziano ad essere troppo uguali tra loro.
Google con il suo Android Ics si propone come sfidante principale al dominio di iOs, infatti con la sua UI rinnovata e pulita inizia finalmente ad essere un prodotto godibilissimo. Punto a favore riguarda la Style guide pubblica, la presenza di molte icone e poco testo e molte azioni con lo swipe.I lati negativi riguardano soprattutto la scarsa diffusione di Ics che per ora è presente solo nei terminali di fascia alta, e le differenze forzate dovute alla customizzazione dell ui da parte dei vendor (Sense, TouchWiz etc..).
Terzo ma non ultimo abbiamo Metro che da subito si mostra come la novità. La sua interfaccia, molto caratterizzata dalla presenza dei “quadrotti”, risulta gradevole e pone i contenuti al centro dell’attenzione. Tutto è curato ed essenziale e le transazioni sono molto fluide. Il prodotto deve ancora maturare ma le premesse ci sono tutte, stessa senzazione avuto ad inizio giornata durante la demo live del nuovo windows 8.
Luca Martellucci
Photo by WarzauWynn