Chi testa i tester ?

Italian Software Testing Qualification BoardData l’importanza che assume il software nella gestione operativa di qualsiasi attività in ogni azienda, come essere sicuri della qualità del software? Come garantire che chi ne verifica la qualità sia all’altezza del compito assegnato, che sia capace di progettare ed eseguire i test con il minimo impiego di risorse e la massima efficacia dei risultati?

Con queste parole è iniziato il percorso che mi ha portato alla certificazione STQB, ma facciamo un passo indietro…

Da quasi 6 mesi sono inserito, per conto di ABS, su un progetto di Quality Assurance presso un’azienda che si occupa di E-procurement. Su suggerimento della nostra collega, Gabriella, sono venuto a conoscenza dell’associazione ITA-STQB (ITAlian Software Testing Qualifications Board) e delle certificazioni che propone in questo ambito.

L’associazione ITA-STQB è nata nel 2007 con l’obiettivo di applicare in Italia la certificazione delle competenze nel Software Testing in conformità con le procedure internazionali definite da International Software Testing Qualifications Board (ISTQB®). Quest’ultima rappresenta l’organizzazione leader nella Certificazione delle competenze in ambito Software Testing, diffusa a livello mondiale. La mission di ITA-STQB è certificare professionisti specializzati nel Software Testing, in accordo con i syllabi definiti da ISTQB® rispetto ai livelli Foundation, Advanced e Expert.

La diffusione della certificazione ISTQB® è molto rilevante: a Marzo 2011 oltre 180.000 professionisti in più di 70 paesi sono stati certificati nel Programma ISTQB®Certified Tester; anche in Italia sono numerose e qualificate le referenze di importanti aziende che hanno formato e certificato il proprio personale. Tra queste, abbiamo pensato, sarebbe utile ci fosse anche ABS! Quindi abbiamo proposto in azienda di sostenere entrambi l’esame per poter ottenere questa certificazione e qualificare al meglio il nostro lavoro. La proposta è stata accolta con entusiasmo e quindi siamo passati alla fase operativa, entrando in merito al tipo di preparazione necessaria.

Il processo di certificazione si fonda sui Syllabi, testi messi a disposizione gratuitamente dall’associazione e che contengono una sintesi degli argomenti e delle competenze su cui si fondano i vari livelli delle certificazione.

L’associazione ha definito vari livelli, a cui sono associate diverse competenze:

– Livello Foundation: elementi di base del software test;

– Livello Advanced: specializzazione per chi deve gestire le attività di testing (Advanced Test Manager), per chi progetta test funzionali (Advanced Test Analyst) e per chi opera in ambito tecnico e a necessità di analizzare il codice (Advanced Technical Test Analyst);

– Livello Expert: ulteriore specializzazione organizzata per moduli su test automation, test process improvement, uso delle metriche ect..

Per ottenere la certificazione delle competenze si deve sostenere un esame molto rigoroso in uno dei centri accreditati (Alten a Milano nel nostro caso) composti da un numero definito di domande a risposta multipla (4 per l’esattezza). E’ necessario rispondere al 65% dei quiz in maniera corretta per essere certificati.

Sia io, che Gabriella abbiamo superato l’esame Foundation e abbiamo ottenuto il relativo attestato e il logo “ISTQB Certified” per poter dare evidenza della certificazione. E’ importante sottolineare che tutti i livelli sono propedeutici e per poter accedere all’esame bisogna autocertificare una esperienza lavorativa pregressa, variabile in base al livello dell’esame che si vuole sostenere. Per evitare sgradevoli sorprese è opportuno approfondire i contenuti del syllabus con i testi consigliati sul sito.

Gli argomenti trattati a livello Foundation sono i seguenti:

– Fondamenti del SW Testing;

– Il Testing all’interno del ciclo di vita del software;

– Tecniche di test statico;

– Tecniche di progettazione dei test;

– Test management;

– Strumenti di test.

Le tecniche di progettazione dei test sono di particolare interesse. Lo scopo di queste tecniche è quello di identificare i “test case”, ovvero l’insieme di valori di input, di pre-condizioni, di risultati attesi e post-condizioni per verificare i requisiti, e le “test condition”, ovvero gli eventi che potrebbero essere verificato/scatenato da uno o più test case. Questa parte si sofferma nello spiegare tutte le differenti tipologie di tecniche: da quelle basate sulle specifiche (black-box), passando a quelle strutturali basate sul codice (white-box) e a quelle fondate sull’esperienza. Lo scopo è sfatare il mito del tester come mero esecutore materiale di procedure automatizzabili e non meglio identificate: il vero valore aggiunto risiede nella fase di progettazione dei test. E’ questo che fa di un tester anche un designer e un analista funzionale.

A valle di tutto il percorso che mi ha portato alla certificazione, penso di poter affermare che tali competenze rappresentano sicuramente un valore aggiunto sia sul mercato del lavoro, sia per migliorare e implementare il contributo che si può dare all’azienda nella quale si opera. Queste skill sono riconosciute a livello internazionale e permettono, nel nostro caso ad ABS, di offrire ai propri clienti competenze di alto livello, con conseguente ritorno d’immagine. Posso inoltre confermare che gli argomenti trattati sono molto utili e interessanti, e permettono un reale e concreto miglioramento delle attività con alto riscontro da parte del cliente.

In definitiva penso che essere certificati sia fondamentale per chi vuole avere delle competenze distintive nell’ambito testing e Quality Assurance, per chi insomma del testing ne vuole fare un lavoro!!!

Gianfranco Netti

Image by EdoardoCosta

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